A Catania una importante iniziativa voluta dalle donne della Commissione regionale delle Pari Opportunità dell’UICi.
Stamani 8 marzo, in una bella giornata primaverile, ci si è ritrovati nella sala conferenze del Polo tattile per la presentazione del II Manifesto europeo dei diritti delle ragazze e donne disabili e conseguenti riflessioni e testimonianze.
Socie e soci provenienti da diverse provincie siciliane, molte presenze tra le cariche associative fra cui il Presidente Regionale Gaetano Minincleri, la Vice Presidente Regionale Francesca Oliveri, un intervento telefonico della nostra componente il direttivo nazionale Linda Legname e ultima ma non ultima la Presidente della Sezione territoriale di Catania Rita Puglisi. La giornalista Sarah Donzuso ha moderato gli interventi con ritmo e simpatia e chi scrive ha presentato il II Manifesto. Intermezzo poetico, omaggi floreali e un rinfresco hanno arricchito la mattina di bellezza e convivialità.
La cronaca riporta spesso tante storie e situazioni di violenza e discriminazione sulle donne tali che ancora non si può considerare esaurito l’impegno verso una migliore forma di coesistenza sociale in tutti gli ambiti. Lo dice la cronaca, lo potrebbero dire le vite di molte fra noi. Si, di noi perché - e qui entro nel merito della nostra giornata - l'essere donne e disabili insieme espone le donne con disabilità al duplice svantaggio di avere meno opportunità in quanto donne, e di dover far fronte alle barriere che precludono o limitano il godimento dei diritti e la partecipazione sociale in quanto persone con disabilità
La discriminazione multipla che colpisce le donne disabili diventa sempre più evidente. Ed è qui che si inserisce con efficacia e forza il II Manifesto che riflette sulla condizione delle donne disabili e delle madri di disabili, analizza i contesti, propone soluzioni e incoraggia le giuste richieste. Il II Manifesto europeo, tradotto in italiano da Simona Lancioni e Mara Ruele e approvato dal Forum Europeo dei Disabili a settembre 2017, incoraggia tutte le donne a prendere in mano la loro vita e a fare un percorso di consapevolezza e autodeterminazione. Ma propone molto di più e cioè che tutte le forze sociali e le istituzioni considerino con attenzione e solidarietà le molteplici discriminazioni a cui sono esposte le donne disabili e si impegnino fattivamente a soluzioni risolutive in tanti aspetti della vita in società e al contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione e stereotipi a cui le donne sono sottoposte. La ratifica del II Manifesto ci sembra un passaggio quanto mai ineludibile e opportuno e auspichiamo che quanto prima la nostra Associazione lo ratifichi e lo consideri tra i documenti fondamentali della vita associativa. Una questione di civiltà irrinunciabile per procedere speditamente verso migliori condizioni di realizzazione e pari opportunità delle donne e donne disabili Sarebbe importante stabilire anche delle connessioni con le donne disabili di altre associazioni affinché, oltre ai sentimenti di solidarietà irrinunciabili tra persone che vivono una condizione di disagio e sofferenza, ci si possa arricchire reciprocamente con la pluralità delle differenze e dei relativi bisogni per tramutarli in azioni concrete e efficaci. Vorremmo camminare e contribuire ad un cambiamento di prospettiva sociale e questo si può fare solo se siamo tante insieme, insieme verso un futuro migliore.
P.S. di seguito il link al sito Informare UNH della sociologa Simona Lancioni dove trovare una intera sezione dedicata al secondo manifesto: Vai all'articolo su Informare un'H
Simonetta Cormaci